giovedì 27 giugno 2013

Ode alla melanzana

Quest'anno il mio papà, ormai in pensione, ha deciso di dedicarsi di nuovo all'orto, come non faceva ormai da anni. E devo dire che coltivare la terra è un po' come andare in bicicletta, una volta imparato come si fa, non si può più dimenticare. Ovviamente è tutto biologico.
Sabato scorso ha raccolto delle fantastiche melanzane e nel portarle chiede di fargli una parmigiana. Si può mai dir di no ad una parmigiana fatta con delle super melanzane???
Beh dal mio punto di vista no. E allora che parmigiana sia!
Ovviamente la piccola peste di casa non poteva esimersi dall'intrufolarsi anche lui nella faccenda, infatti le foto sono a dir poco pessime, incapaci di rendere giustizia ad una simile delizia.
Il piccolo vedendo quella montagna di melanzane fritte ha pensato che potessero essere buone così senza pensarci su ne ha presa una e... l'ha mangiata. Hai capito il furbetto le verdure bollite non sono di suo gradimento, quelle fritte invece... Io ho impiegato tipo vent'anni prima di capire quanto fossero buone, mi sa che in questo ha preso dal papà.
Vabbè per una volta gli ho concesso l'assaggio.

Comunque il procedimento è abbastanza semplice.
Bisogna tagliare a fette le melanzane senza buccia cospargerle leggermente di sale per eliminare l'amaro e lasciarle così per un paio d'ore. Intanto preparare il sugo di pomodoro condito solo con sale ed olio. Tagliare una mozzarella a dadini e lasciarla colare per togliere il latte in eccesso.
Dopodiché bisogna lavare ed asciugare le melanzane, passarle nella farina, poi nell'uovo e friggerle.
Finita la fase della frittura arriva il bello! Prendere una bella teglia capiente, sul fondo dare un leggero strato di salsa di pomodoro, aggiungere le melanzane una accanto all'altra, coprire con un altro strato di salsa, i dadini di mozzarella, abbondante parmigiano e qualche fogliolina di basilico.
Continuare così fino all'esaurimento degli ingredienti (o delle mamme con i bimbi alle calcagna).
Io consiglio di cuocerle in forno ventilato per circa 45 min, per farle asciugare al meglio e comunque di farle raffreddare, o meglio riposare, prima di servirle.
Il giorno dopo, se mai dovesse avanzare, è ancora più buona!





lunedì 10 giugno 2013

Coccole epistolari

...Questo per dirti che persone perfette non esistono. Storie infallibili non esistono. Esistono persone uniche e storie uniche. Ciò in cui io credo è l’amore, in ogni sua forma. Che si provi per un compagno, un figlio, i genitori, un amico, una pianta, un animale o Dio credo che valga la pena di essere vissuto a pieno. Il che non significa annientarsi per mettersi a completa disposizione degli altri. Così come non è giusto mettere se stessi prima di tutto. Amare significa cercare l’altro. Voler condividere tutto, le banalità, le cose entusiasmanti, le proprie passioni, le proprie aspirazione. Significa condividere sogni.
Ma significa anche essere liberi di scegliere le tappe della propria vita, senza farsi divorare dai sensi di colpa, senza essere preda di gratuiti ricatti emotivi. Quello non è un amore maturo. Anzi quello non è amore.
L’amore non chiede sacrifici, ma condivisione e rispetto. Il rispetto di cui parlo riguarda la libertà. Rispettare significa lasciare l’altro libero di amare. Non creare muri oltre cui non si può andare. Significa lasciare libero l’altro di varcare le stanze della tua anima.
Al contempo l’altro ha il dovere di lasciare le cose così come stanno. Non deve cercare di cambiare la disposizione dei mobili o mettersi a rassettare. Quella è casa tua solo tu puoi scegliere di lasciare tutto com’è o magari buttar via le cose vecchie per far posto a qualcosa di nuovo, che a tuo giudizio valga la pena di essere introdotto.
Ti auguro di riuscire a trovare l’essenza dell’umanità in ognuno. 

ps. quasi dimenticavo il mio amore per i dolci, quindi per rimediare allego qualche foto e la ricettuzza di queste Tarte tropezienne. Una nuvola di bontà, perfezione fatta brioche.
La ricetta è presa pari pari dal blog di Paoletta di Anice e Cannella. Dalla sua pagina Facebook è partito un appuntamento settimanale di panificazione comunitaria. La tarte è stato "l'argomento" di due settimane fa ma ancora le mie papille hanno impresso quell'effimero sapore che credo resterà impresso per sempre.
 





























MINI TARTE TROPEZIENNE


Ingredienti:

300 g di manitoba
4 g di sale
45 g di zucchero semolato
12 g di lievito di birra fresco
3 uova
130 g di burro
50 ml di latte tiepido
scorza di 1 arancia grattugiata

Per decorare:
zucchero in granella
1tuorlo e 2 o 3 cucchiai di latte per la spennellatura finale


Come farcitura ho usato una chantilly bella soda, ma altre hanno usato semplicemente panna e fragole. Ognuno può metterci quel che  vuole. La tarte è perfetta anche semplicemente con una spolverata di zucchero a velo.

Preparazione:

Preparare un poolish sciogliendo il lievito nel latte appena tiepido e mescolando 50 gr di farina. Coprire con pellicola e lasciar fermentare 45 minuti/1 ora.

Rovesciare il pooolish nella planetaria e impastare insieme ad un cucchiaio di farina, inserire poi 1 uovo e far assorbire.

Aggiungere ancora poca farina, impastare e versare metà dello zucchero, e, ad assorbimento l'altro uovo.

Impastare bene.

Aggiungere ancora un po' di farina, l'ultimo uovo e quando questo è stato assorbito, ancora farina e l'altra metà dello zucchero.

Continuare aggiungendo farina sempre impastando bene, lasciando un cucchiaio per lo spolvero finale. Inserire il sale e, non appena si sarà assorbito, aggiungere il burro morbido poco alla volta, insieme alla scorza d'arancia.

Incordare bene. Ci vorranno almeno 20/25 minuti perché l'impasto diventi elastico e si stacchi in un solo pezzo.

A questo punto porre l'impasto in una ciotola, coprire con pellicola, attendere 30 minuti e mettere in frigo, a circa 6°/7° fino al mattino.

Tirare fuori, lasciar a temperatura ambiente circa 1 ora poi fare una piega del tipo 1. Coprire.

Attendere 20 minuti, spezzare in 10 pezzi da 65 gr circa l'uno e formare delle palline.

Schiacciarle leggermente sulla parte superiore e porle su una placca coperta da carta forno. Coprire con pellicola.

Far lievitare 1 ora.

Spennellare col tuorlo sbattuto e poco latte, spolverare di zucchero a granella poi infornare per 15/20 minuti a 180°.

Raffreddare su una gratella e tagliare orizzontalmente le tarte, poi farcire con la crema, conservare in frigo o in un posto fresco.